Photo of SARJ011
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Photo of SARX133
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Esibizione 4

Il Blu del Giappone, tinto
con spirito e maestria

Cos’è la “bellezza funzionale” giapponese
e come continua a vivere nella nostra vita quotidiana?
Da questa domanda nasce
la Seiko Presage Classic Series,
una collezione di orologi che incarna l’idea di
“indossare con grazia la bellezza giapponese”.
Con movimenti meccanici di alta precisione e
design ispirati all’estetica funzionale del Giappone,
la serie celebra l’essenza dell’artigianato tradizionale.
Il Presage Museum,
come complemento della serie,
offre un
viaggio alla scoperta di come
la bellezza giapponese venga custodita e tramandata nel tempo.
In questa quarta edizione,
la narrazione si sposta nella
Prefettura di Tokushima,
celebre per la sua antica tradizione di
tintura naturale all’indaco.

L’Indaco di Tokushima:
una tradizione viva in ogni sfumatura di blu

Ranshu Yano, Maestro Aishi
(Artigiano Certificato nella Tintura Naturale all’Indaco tramite Fermentazione Alcalina),
Hon-Ai Yano Studio
Reki Nagahara,
Produttore di Awa Indigo,
in Between Blues

Tokushima è da secoli uno dei principali centri di produzione del sukumo, un colorante naturale ricavato dalla fermentazione delle foglie di tadeai (indaco giapponese). Il sukumo prodotto in questa regione, chiamato Awa-ai, è realizzato con cura meticolosa da artigiani esperti che utilizzano tecniche di fermentazione tradizionali tramandate nel tempo. Questo colorante di alta qualità viene poi impiegato nei processi di tintura all’indaco, eseguiti secondo metodi antichi e precisi. La cultura dell’indaco di Tokushima, sostenuta dalle risorse naturali locali e tramandata di generazione in generazione, incarna alla perfezione la filosofia giapponese della bellezza funzionale — una bellezza che nasce dall’armonia tra estetica, utilità e maestria artigianale.

Eco in blu:
mantenere viva l’anima dell’indaco

Dare vita all’indaco

Per Ranshu Yano, maestro tintore di Tokushima, l’indaco non è solo un materiale: è un compagno vivente. Seguendo il metodo tradizionale dell’hon-aizome (tintura naturale all’indaco tramite fermentazione alcalina), Yano descrive il liquido d’indaco come un essere sensibile, con umori e bisogni propri. “Quando un lotto nasce, inizia subito a invecchiare, che venga usato o meno,” spiega. La vera sfida sta nel mantenere viva la sua energia, imparando a coglierne i segnali più sottili — l’odore, la consistenza, la temperatura, il colore che lascia sulla pelle. Servono osservazione acuta, intuizione maturata dall’esperienza e una disciplina profonda, quasi spirituale.

Il processo di tintura è tanto fisico quanto mentale. Per ottenere una tonalità di blu profondo, come quella un tempo amata dai samurai,ogni tessuto viene immerso nella vasca di indaco fermentato, mantenuto in immersione per un tempo preciso, poi estratto, strizzato con delicatezza ed esposto all’aria per ossidarsi. Questo ciclo viene ripetuto oltre trenta volte. È un lavoro che richiede sensibilità e giudizio istintivo. “Non usiamo timer,” racconta Yano. “Le nostre mani e i nostri occhi sanno quando è il momento.” Le sue braccia, permanentemente tinte di blu, sono il segno visibile di oltre quarant’anni di esperienza.

Oltre alla sua bellezza cromatica, l’indaco naturale possiede qualità straordinarie: il colorante fermentato agisce come antisettico naturale e repellente per insetti, rendendolo ideale per capi a contatto diretto con la pelle. “Anche i vestiti per neonati possono essere tinti in totale sicurezza,” osserva Yano con orgoglio.

Una cultura di artigianalità e cura

Nella tradizionale arte della tintura all’indaco, due figure di artigiani hanno mantenuto viva questa maestria nel corso delle generazioni: gli aishi, che producono il sukumo un materiale colorante fermentato ricavato dalle foglie essiccate di tadeai (indaco giapponese), e i someshi, che utilizzano questo materiale per preparare le vasche di tintura e tingere i tessuti. Questi ruoli sono sempre stati affidati a specialisti separati, ciascuno con una profonda competenza nel proprio ambito. Sebbene la domanda e il lavoro artigianale siano diminuiti rispetto al periodo di massimo splendore di questa tradizione, iniziative locali come il programma di rivitalizzazione della città di Aizumi stanno lavorando per formare una nuova generazione sia di produttori di sukumo sia di tintori. Il signor Yano, maestro artigiano, segue personalmente giovani apprendisti e coltiva il tadeai, non solo per preservare la tecnica, ma anche per trasmettere lo spirito di questa tradizione a visitatori provenienti da tutto il mondo.

La sua dedizione va oltre la semplice tecnica, abbracciando gli strumenti e i rituali che accompagnano la pratica. L’indaco viene fermentato in vasi di ceramica Otani realizzati localmente, e il sake aggiunto alla vasca di tintura viene prima offerto a un piccolo santuario domestico. “Non si tratta di religione,” spiega, “ma di cominciare con rispetto.” Questa profonda attenzione silenziosa verso il processo risuona in molte arti tradizionali giapponesi, dalla forgiatura delle spade alla produzione del sake.

Il signor Yano parla anche di yo no bi, l’estetica giapponese della bellezza funzionale. “L’indaco naturale brilla sempre di più con ogni uso,” racconta. “La sua bellezza non è statica: si affina, si accende di vita. Questo è lo spirito dello yo no bi".

Colori, Artigianato e Bellezza Giapponese

Quando si parla di colore, Yano lo fa con grande riverenza. Le celebri “quarantotto sfumature di indaco”, che vanno dal delicato asagi al quasi nero kachi-iro, non sono semplici risultati tecnici. “Ogni tonalità ha un nome. Ogni tonalità ha una storia,” dice.

Di fronte a un orologio della Seiko Presage Classic Series, caratterizzato da un quadrante curvo color indaco ispirato alla seta, Yano si è commosso. “Il colore è perfetto,” ha detto. “Non troppo chiaro, non troppo scuro, proprio come una delle classiche sfumature ai che cerchiamo di preservare.” Ha apprezzato non solo la tonalità, ma anche la morbida lucentezza e le linee fluide, che richiamano la profondità stratificata dell’indaco tinto sulla seta. “Sembra qualcosa creato con un profondo rispetto per la nostra tradizione".

Per Yano, la Presage Classic Series è molto più di un semplice orologio: è un ponte significativo tra l’artigianato tradizionale giapponese e il mondo moderno. “Questo è ciò che dovrebbe essere lo yo no bi”, spiega, riferendosi all’ideale giapponese di bellezza funzionale. “Quando qualcosa è al tempo stesso pratico e bello, e si arricchisce con l’uso, resta vicino a noi a lungo.”

In un’epoca dominata dalla velocità e dall’usa e getta, la filosofia del signor Yano — così come l’eleganza discreta della Presage — rappresentano un’alternativa basata su cura, durata e armonia. “Non forziamo mai i risultati,” dice. “Ascoltiamo, rispondiamo e lasciamo che il lavoro diventi ciò che deve essere.” Anche questo è lo spirito della bellezza giapponese.

Photo of Ranshu Yano, Hon-Ai Yano Studio

Ranshu Yano, Hon-Ai Yano Studio
(Artigiano Certificato nella Tintura Naturale all’Indaco tramite Fermentazione Alcalina)

Photo of Dried tadeai leaves and the SARX133

Foglie essiccate di tadeai e il modello SPB525.

Photo of SARX133
  • Photo of SARX133
  • Photo of indigo-dyed items, from jackets, shirts, and ties to everyday necessities like handkerchiefs and towels

    Oltre ai kimono, il signor Yano realizza un’ampia gamma di articoli tinti all’indaco: giacche, camicie, cravatte e accessori per l’uso quotidiano come fazzoletti e asciugamani. Crea anche abbigliamento per bambini, che sfrutta la naturale delicatezza dell’indaco sulla pelle, oltre a oggetti per l’arredamento.

  • Photo of the Awa-Ai Room

    Nella Awa-Ai Room dell’AoAwo Naruto Resort, un hotel affacciato sul mare a Naruto, lo spazio è interamente decorato con elementi tinti all’indaco – dai cuscini e dalle lampade da tavolo alle porte scorrevoli fusuma e persino ai dettagli architettonici dell’alcova tokonoma. Progettata da Ranshu Yano, l’intera stanza emana un’eleganza serena nelle sue tonalità d’indaco.

Orizzonti d’Indaco:
sfumature di mare e cielo

Ritornare all’Indaco

Nato e cresciuto a Tokushima, Reki Nagahara è stato circondato dall’indaco senza comprenderne appieno il valore e la profondità. «Solo quando sono tornato a Tokushima dopo alcuni anni ho potuto vederlo con occhi nuovi», riflette. Quello che un tempo sembrava ordinario si è rivelato essere un simbolo straordinario di luogo, memoria e bellezza. Oggi, Nagahara trasmette questa riscoperta alle diverse generazioni – da laboratori di tintura per bambini a mostre pensate per adulti. «Voglio che persone di tutte le età si sentano connesse a questa tradizione», spiega. «Non si tratta solo di tecnica, ma di identità e della bellezza della vita quotidiana in Giappone.»

Questo senso di identità è strettamente legato alla sua visione della bellezza giapponese. «Per me, la bellezza giapponese non è qualcosa di appariscente o decorativo», dice. «È qualcosa di autentico, vissuto. Deriva da materiali naturali, tonalità tranquille e dai segni della cura e dell’uso.» Nell’indaco vede l’incarnazione perfetta di questa filosofia: un materiale radicato nella terra, umile nell’origine e raffinato dal tocco umano.

La Palette della Natura, l’Abbraccio dell’Indaco

La pratica della tintura di Nagahara si ispira direttamente alla natura. «I colori che più mi colpiscono sono quelli all’orizzonte, dove il mare incontra il cielo», racconta. Le sue opere in indaco non sono uniformi, ma stratificate, mutevoli, piene di sottigliezze di luce e profondità. «L’indaco non è un colore unico, ma ha gradazioni, vita, emozione.»

Per lui è importante anche la sensazione tattile dell’indaco. La tintura tradizionale hon-ai, fermentata, è delicata sulla pelle ed è apprezzata per le sue proprietà antimicrobiche. «Molte persone mi dicono che una volta che iniziano a indossare capi tinti con indaco, non vogliono più tornare indietro», racconta. Questo legame tra comfort e bellezza rafforza la sua convinzione nella “bellezza funzionale” giapponese. «Quando qualcosa ti serve bene e dura nel tempo, diventa più che pratica – diventa bella», spiega. «Questa è la bellezza che cerco di creare: oggetti che stanno bene in mano e nel cuore.»

Indaco e Seta, Trame di Bellezza da Tramandare

Nagahara è rimasto profondamente colpito dai modelli della Seiko Presage Classic Series, in particolare dai quadranti indaco e dalle texture ispirate alla seta. «Il blu era sfumato e caldo, non piatto o freddo. Mi ha ricordato come l’indaco riflette la luce da diversi angoli», dice. «La curvatura e lo scintillio del quadrante avevano una morbidezza simile a un tessuto pregiato.» Ha sentito che il design cattura con successo l’essenza visiva e tattile dei materiali giapponesi.

Ha inoltre sottolineato l’unicità della seta giapponese: «Ha una finezza e una consistenza difficili da replicare. Si sente viva al tatto.» Combinando la sottile lucentezza della seta con la profondità dell’indaco, crede che si possa comunicare l’estetica giapponese a un pubblico globale attraverso un oggetto familiare, come un orologio da polso.

Guardando al futuro, Nagahara vede collaborazioni di design come la Presage Classic Series come fondamentali per trasmettere la bellezza giapponese alle nuove generazioni e agli ammiratori internazionali. «Più valori riusciamo a infondere negli oggetti di uso quotidiano, più duratura sarà la nostra cultura. Orologi, abbigliamento, perfino il packaging – sono tutti contenitori di storie.»

Alla domanda su quali siano i prossimi passi per preservare le tradizioni dell’indaco, risponde senza esitazione: «Dobbiamo continuare a creare, ma anche insegnare, mostrare e invitare altri a partecipare. È così che costruiamo il futuro – non trattenendo il passato, ma tingendo nuovi fili nel tessuto.»

Photo of Reki Nagahara Awa Indigo Producer, in Between Blues

Reki Nagahara
Produttore di indaco di Awa, in Between Blues

Photo of SARJ011
Photo of SARJ011
  • Photo of SARX133
  • Photo of SARX133
  • Photo of Mr. Nagahara showcases his indigo-dyed creations

    Un elegante negozio curato dal signor Nagahara espone le sue creazioni tinte all’indaco, includendo articoli ispirati al mare, come tavole da surf colorate con indaco naturale.

  • Photo of dried tadeai leaves, sukumo, indigo seeds, and wheat bran, alongside books on indigo dyeing

    Un’elegante esposizione di foglie essiccate di tadeai, sukumo, semi di indaco e crusca di grano, accompagnata da libri sulla tintura all’indaco, offre ai visitatori del café uno sguardo autentico sulla ricca cultura dell’indaco di Tokushima.

Eredità dell’Indaco: dove si incontrano artigianato, cultura e tempo

Il maestro tintore Ranshu Yano, esperto someshi (artigiano della tintura), racconta la precisione e la pazienza necessarie per mantenere vive le vasche di fermentazione naturale, preservando tecniche secolari e creando tonalità ricche e profonde. Reki Nagahara, ispirato dal mare e dal cielo di Tokushima, offre invece uno sguardo contemporaneo al fascino culturale e sensoriale dell’indaco, celebrandone la delicatezza sulla pelle e la sua intensità emotiva. Entrambi condividono un profondo impegno verso lo yo no bi – la bellezza funzionale – e la trasmissione di questo patrimonio attraverso l’educazione, la maestria artigianale e la collaborazione. Le loro filosofie risuonano nello spirito della Seiko Presage Classic Series, che celebra l’estetica giapponese attraverso l’arte dell’orologeria meccanica. Così come questi artigiani utilizzano l’indaco per esprimere la bellezza della vita quotidiana, Presage offre una piattaforma per condividere questa sensibilità con il mondo – un ponte tra tradizione e innovazione, passato e futuro, Giappone e mondo.

Elementi che esprimono
la bellezza del Giappone ×
Seiko Presage Classic Series
La Costa di Tokushima

Photo de la côte de Shishikui, dans le sud de Tokushima – lieu du studio de teinture à l’indigo de Reki Nagahara, in Between Blues, et de la SPB527.

Costa di Shishikui, nel sud di Tokushima – sede del laboratorio di tintura all’indaco in Between Blues di Reki Nagahara e del modello SPB527

Dove il mare incontra il cielo:

i riflessi blu della costa di Tokushima.

Situata sul versante orientale dell’isola di Shikoku, la prefettura di Tokushima vanta una costa spettacolare, che riflette i mutevoli stati d’animo del mare e del cielo. Lungo tutto il suo profilo si alternano spiagge limpide, promontori battuti dal vento e baie tranquille – ognuna con una sfumatura unica di blu. Questi paesaggi marini sono molto più che panorami suggestivi: rappresentano il cuore di una cultura marittima antica e di una vivace tradizione di pesca che da secoli plasma l’identità della regione.

Dai vortici impetuosi dello Stretto di Naruto alle insenature tranquille della costa meridionale, i mari di Tokushima offrono sia maestosità che abbondanza. Una delle sue specialità più pregiate è l’orata di Naruto, allevata dalle forti correnti dello stretto: la sua carne compatta e il sapore delicato simboleggiano l’eccellenza dei frutti di mare locali. Tokushima è rinomata anche per la wakame di Naruto, un’alga coltivata nelle stesse maree che danno vita ai celebri mulinelli, così come per il ricciola e il grongo giapponese. Nella parte meridionale della prefettura, spicca inoltre la prelibata aragosta giapponese (ise-ebi).

Oltre al valore gastronomico, queste zone costiere incarnano un vero stile di vita. Le acque calme della baia di Uchinoumi, protette dalle isole, sono ideali per la pesca tranquilla, mentre la costa frastagliata del sud, con le sue insenature e spiagge fiancheggiate da pini, invita alla contemplazione e all’esplorazione. Le esperienze marine – dal kayak alle mini-crociere – permettono ai visitatori di immergersi nei ritmi naturali di Tokushima.

Perfino i colori del mare raccontano una storia. Gli artisti e gli artigiani di Tokushima, in particolare coloro che praticano la tradizionale tintura aizome, traggono ispirazione dalle infinite sfumature di blu e azzurro che cambiano con la luce del giorno. Dalla tenue luce mattutina di Ohama Beach ai riflessi pomeridiani di Osato Matsubara, le coste di Tokushima formano una tavolozza vivente – un tributo in continua trasformazione alla bellezza della natura e alla cultura che essa ispira.

  • Photo of Ohama Coast

    La spiaggia di Ohama, nella città di Minami, è un rinomato sito di nidificazione per le tartarughe marine e ospita l’Hiwasa Sea Turtle Museum, dove nuota attivamente Hamataro, la tartaruga marina più longeva conosciuta al mondo.

  • Photo of The Onaruto Bridge

    Situato tra la città di Naruto, nella prefettura di Tokushima, e l’isola di Awaji, nella prefettura di Hyogo, lo Stretto di Naruto si estende per soli 1,3 chilometri. La differenza di livello dell’acqua, causata dal flusso e riflusso tra il Mare Interno di Seto e il Canale di Kii, genera una corrente potente che dà origine a spettacolari vortici. Considerati tra le tre più grandi correnti di marea al mondo, questi vortici possono raggiungere un diametro di oltre trenta metri – tra i più imponenti del pianeta. Il Ponte Onaruto attraversa lo stretto, fungendo da collegamento fondamentale tra l’isola di Shikoku e la regione del Kansai.

  • Photo of Uchino Sea

    Proprio accanto allo Stretto di Naruto si trova il tranquillo Mare di Uchino, un bacino di acque calme incastonato tra le isole. Le onde leggere e la quasi totale assenza di correnti lo rendono ideale per la pesca su zattera: sulla sua superficie se ne contano circa 140, dedicate a questa pratica tradizionale. Durante una crociera, i visitatori possono vivere il contrasto affascinante tra la quiete del Mare di Uchino e la forza spettacolare dello Stretto di Naruto – due volti diversi ma ugualmente suggestivi della costa di Naruto.

  • Photo of Naruto’s wakame seaweed is known for its springy texture and flavor – served both with sashimi and as the star of dishes like wakame shabu-shabu, a hotpot dish

    I mari di Tokushima sono ricchi di vita marina. Le orate rosse catturate nelle rapide acque dello Stretto di Naruto sviluppano una carne soda e di alta qualità, e sono commercializzate con il marchio “Naruto Tai”, un prodotto d’eccellenza. Anche il pesce sciabola, per il quale Tokushima è tra le prime in Giappone sia per quantità che per valore, è molto apprezzato nella regione del Kansai, in particolare a Kyoto e Osaka. Eccezionale anche la ricciola proveniente da queste acque. Il wakame di Naruto, un’alga rinomata per la sua consistenza elastica e il sapore delicato, viene servito sia insieme al sashimi sia come protagonista di piatti tradizionali come il wakame shabu-shabu, una tipica pietanza in brodo.

Elementi che esprimono
la bellezza del Giappone ×
Seiko Presage Classic Series
Ceramiche Otani

Photo de la SARJ011

Tradizione di argilla e colore:
l’evoluzione dell’indaco nella ceramica Otani

La grande argilla e il respiro dell’indaco

Dalla regione di Otani, nella prefettura di Tokushima, nasce l’arte unica della ceramica Otani (Otani-yaki) rinomata per la creazione di grandi manufatti. Dalle enormi vasche di fermentazione per l’indaco (aigame), alle conche per l’acqua e persino alle vasche da bagno, queste opere imponenti richiedono tecniche speciali come il nerokuro – un metodo a due persone in cui un artigiano aziona la ruota con i piedi mentre l’altro modella l’argilla. Oggi, questa rara abilità è conservata solo da due laboratori nella regione.

Il legame della ceramica Otani con l’aizome (la tintura all’indaco) va oltre la semplice vicinanza geografica. A differenza dell’acciaio o della plastica, i vasi in ceramica permettono all’aria di passare attraverso le pareti, creando un ambiente respirante essenziale per la fermentazione dell’indaco naturale.

La bellezza funzionale in ogni sfumatura

Per rinnovare l’immagine tradizionale delle ceramiche Otani, solitamente robuste e dai toni bruni, Naoki Onishi ha ideato la Serie Ai – Indigo, un audace passo avanti che onora l’identità di Tokushima. La ricca smaltatura è frutto di un’attenta sperimentazione sui materiali, che integra la cenere residua proveniente dai laboratori di aizome, dopo la rimozione della lisciva. Questo gesto di riutilizzo esprime una filosofia più profonda: che bellezza e sostenibilità possano e debbano coesistere.

Onishi sottolinea che queste opere sono fatte per essere usate. «Si comprende la loro bellezza solo quando vengono riempite», spiega. I piatti prendono vita quando accolgono verdure verdi, carni scure o salse gialle.

Questa visione lo ha colpito anche osservando la Seiko Presage Classic Series. Le superfici curve, le texture delicate e i quadranti ispirati all’indaco gli hanno ricordato le ceramiche smaltate che catturano la luce. «Riflettono in modo diverso a seconda dell’angolo», dice. «È come le sfumature imprevedibili della ceramica dopo la cottura – una bellezza difficile da controllare, ma profondamente umana.»

Per Onishi, la Presage Classic Series esprime gli stessi valori che animano la sua fornace: armonia tra tradizione e innovazione, eleganza nell’uso quotidiano e un’autentica sensibilità giapponese per l’imperfezione, il tatto e le tracce del tempo. Come le ceramiche Otani, anche questi orologi raccontano una storia – non solo di artigianato, ma di continuità culturale resa visibile nella vita di ogni giorno.

Photo de Naoki Onishi, président et directeur général de l’atelier de poterie Onishi, Otani-yaki

Naoki Onishi
Presidente e CEO di Onishi Pottery,
Forno Otani Ware

Photo d’une cuve à indigo

Vasca di Indigo

  • Photo of The Ai–indigo Series

    La Ai–Indigo Series affascina con le sue tonalità intense e profonde di blu.

  • Photo of He developed a custom glaze

    Tradizionalmente nota per le sue smaltature terrose nei toni del nero e del marrone, la ceramica Otani-yaki intraprende una nuova e audace direzione grazie alla visione del signor Onishi, maestro ceramista della Onishi Pottery. Ispirandosi all’antica arte della tintura all’indaco, Onishi ha sviluppato una smaltatura esclusiva capace di catturare la ricchezza e la profondità del blu aizome, dando vita alla collezione Ai–Indigo. Questa linea contemporanea reinterpreta il patrimonio culturale di Tokushima in forma ceramica, fondendo tradizione e modernità in un equilibrio armonioso tra radici profonde, sensibilità attuale e bellezza funzionale.

  • Photo of Otani ware potters use a unique horizontal kick wheel – turned by foot to achieve the subtle speed control electric motors can’t match

    Realizzare vasi di grandi dimensioni, come le vasche per la tintura all’indaco da 2.800 litri, richiede una tecnica altrettanto grandiosa. I ceramisti di Otani-yaki utilizzano un tornio orizzontale a pedale, azionato manualmente per ottenere un controllo di velocità sottile e preciso — qualcosa che i motori elettrici non possono replicare. Questo processo sincronizzato a due persone è una caratteristica distintiva della genialità artigianale di Otani-yaki.